Optometria occupazionale: Ottica Sacher per le aziende

L’optometria occupazionale si fa carico dei problemi visivi dei lavoratori in senso ampio. Possono ad esempio riguardare la protezione degli occhi e del viso in certi contesti industriali o con determinate mansioni che comportano rischi particolari. Tali rischi devono essere prevenuti con opportune attività di informazione e con idonei dispositivi di protezione individuale che vanno poi armonizzati con le caratteristiche visive del lavoratore e con l’eventuale utilizzo di occhiali o lenti a contatto.


La vista ha iniziato a essere utilizzata in modo più intenso e stancante del solito in epoca recente, a partire dall'uso massiccio del PC e quindi di tutti i sistemi digitali di controllo (VDU - Visual Display Unit) con uno schermo, che sempre più sono presenti nella nostra vita, lavorativa e non. L’attività visiva protratta al videoterminale o davanti a sistemi analoghi può provocare disturbi che possono essere evitati con le giuste misure, portando un aumento del benessere della persona e dell’efficienza sul lavoro.


Già con il Decreto Legislativo n. 626 del 1994, nei luoghi di lavoro si deve tenere in considerazione questa necessità con l’istituzione della Vigilanza Sanitaria. In collaborazione con il Medico del Lavoro Competente, ormai da molti anni l’Ottica Sacher fornisce consulenza alle aziende nel settore della protezione industriale e della prevenzione visiva per i videoterminalisti secondo le attuali normative previste dal Decreto Legislativo n. 81 del 2008.


La specifica competenza professionale maturata nel settore ci rende in grado di fornire articolati interventi sulla base delle necessità aziendali, in modo anche da integrare le procedure di valutazione del rischio e di Vigilanza Sanitaria, conseguendo miglioramenti nei risultati in termini di efficienza lavorativa e tutela del lavoratore, diminuendo i costi delle valutazioni medico specialistiche più mirate a condizioni patologiche che all’ergonomia del lavoratore.


Possiamo fornire in questo contesto un intervento che si può schematicamente prevedere in queste fasi: sopralluogo, formazione specifica per i videoterminalisti, screening visivo in azienda, valutazione delle criticità, proposta di soluzioni e migliorie.

QUALCHE CONSIGLIO PER I VIDEOTERMINALISTI

L’organizzazione del posto di lavoro è il primo aspetto da considerare.


Il lavoro prolungato e senza pause alla lunga può causare disagio e fastidi diversi; secondo il tipo di impegno è bene programmare brevi pause nella quali si alternano altre attività (es. usare il telefono, fare una fotocopia), non esercitare comunque alti livelli di attenzione verso il monitor per più di venti o trenta minuti di seguito.

Durante le pause è bene spostare l’attenzione su oggetti o immagini lontane concentrandosi su di esse per rilassare la muscolatura oculare.

Coloro che fanno uso di lenti a contatto, pongano attenzione sulla naturale diminuzione del battito delle palpebre durante il lavoro al monitor: aumentare volontariamente la frequenza del battito delle palpebre e instillare integratori lacrimali può lenire eventuali disagi.

Tenere sotto controllo la vista con controlli periodici presso personale preparato ed interessato ad affrontare questi problemi. Fare uso delle correzioni assegnate dallo specialista, occhiali e/o lenti a contatto, nei modi concordati. Quelli che a volte sono ritenuti piccoli problemi possono essere fonte di consistenti fastidi; riferire sempre gli eventuali disagi legati all’uso della vista.



  • Il piano di lavoro deve avere spazio sufficiente per disporre le attrezzature necessarie; le principali, naturalmente, sono: il monitor, la tastiera e il mouse. L’intento è consentire la più ampia possibilità di movimento all’operatore. Altri dispositivi, soprattutto se sotto tensione, come unità centrale e stampante devono essere collocati ad una certa distanza.
  • La tastiera e il monitor sono sulla stessa linea in modo da digitare senza avere alcuna torsione del tronco, delle spalle, del collo e della testa. In pratica la posizione migliore è quella in cui lo sguardo è rivolto in avanti, così come le braccia e le gambe.
  • La schiena ben appoggiata al poggia-reni del sedile regolabile in altezza, gli avambracci paralleli al piano di lavoro, gambe e tronco formano un angolo di novanta gradi.
  • I piedi appoggiano leggermente sul pavimento e se ciò non fosse possibile si può utilizzare un poggia-piedi. Il mouse è vicino alla tastiera ed il monitor ad una distanza compresa fra i 45 e gli 80 cm. secondo la sua grandezza.
  • Il monitor è posizionato in altezza  sempre al disotto dell’orizzonte dell’operatore ed è inclinato verso l’operatore stesso di 15 o 20 °, in modo da avere il capo e lo sguardo lievemente inclinato verso il basso come in una normale posizione di lettura. Il monitor non va in nessun caso rialzato dal piano di lavoro.E’ utile l’uso di un portadocumenti posizionato di fianco al monitor per consultare testi e dati su fogli e tabulati.
  • La postazione deve essere orientata verso la parte più ampia del locale, finestre e pareti non vanno bene come sfondo al monitor soprattutto se a distanza ridotta. Le finestre devono permettere di dosare la luce che viene dall’esterno secondo l’ora del giorno e della stagione.
  • L’illuminazione dell’ambiente, omogenea e diffusa, deve essere sufficiente a riconoscere agevolmente testi o disegni sulla carta e deve avere caratteristiche tali da rendere l’ambiente stimolante e non soffuso.La zona del piano di lavoro deve ricevere più illuminazione, ma la differenza con il resto della stanza non deve essere elevata.Fonti di luce brillante non devono essere presenti nella zona coperta dallo sguardo.
  • Curare la pulizia del monitor e della tastiera. Curare anche tutti quegli aspetti che riguardano l’aria, come la ventilazione dell'aria pulita, la temperatura e l’umidità.

Il risultato della stanchezza visiva raramente è riferibile all’apparato oculare, l’effetto finale è una stanchezza generalizzata.

Evitare o contenere la stanchezza visiva significa migliorare il benessere e l’efficienza della persona.